I GIALLI DELLA STORIA di Giovannino Minnolli

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Oggi parleremo del dramma del secolo, parleremo del affondamento della barca giuria la famosa CVF turbo, ed alle misteriose cause che hanno ingaggiato una serie di azioni che hanno portato all’affondamento della nave.  Cercheremo delle risposte e, ci faremo delle domande, proveremo che il tutto poteva essere il filo di una ragnatela terroristica complessa, che c’era forse una premeditazione.

Si discuterà sulle tattiche del ammiraglio Antonio Bevilacqua per salvare prima l’equipaggio poi  i topi  ed infine se stesso dai gorghi e dalle correnti del grande Lago.

Intervisteremo testimoni veri e falsi e parleremo direttamente con l’ammiraglio Tony Entralacqua che ci racconterà la vicenda in prima persona. Ma tutto questo dopo la viabilità.

Eccoci in studio, gli ospiti della trasmissione che ci aiuteranno a spiegare il giallo di oggi, sono: un testimone vero, un testimone falso e l’ammiraglio Antoine Fermalacqua.

Era mattina prestissimo  quell’8 maggio del 2016 giorno intitolato a san Gibriano e per fato e premonizione il giorno intitolato anche a Beato Antonio e questo sarà un’altro tassello importante della vicenda. Ma veniamo ai fatti, L’ammiraglio Tonino Acquaviva ci interromperà a suo piacimento per correggere eventuali informazioni. La mattina inizia presto alle 06,30 il motore della pilotina automatica CVF  si accende spandendo per l’aria il suo familiare odore di napalm, e l’ammiraglio Antonio Occhioallacqua ha i primi sospetti, il motore non lo saluta come al solito, non ha lo stesso tono di voce, non e’ lui, l’ammiraglio si preoccupa sì, ma solo un poco, si fida del suo cacciatorpediniere e inizia ad imbarcare plinti morti, arbitri con panino, giudici con diffidenza, orologi a cucù e il suo beauty-case. Il caffè è preso e le barche dei regalanti aspettano da tempo sulla linea di partenza l’arrivo lemme lemme della turbonave.

L’ammiraglio Antonino Dell’Acqua urla il suo scaramantico:”TUTTAPPOSTO” ed inizia inconsapevolmente l’ultima giornata della sua motovedetta sul grande lago.

Ma chiediamo al testimone vero il signor Beppe uno storico Umarel del posto, il suo ruolo nella vicenda: “Io quella mattina vidi una persona portare i panini sulla barca e nemmeno come si dovrebbe!”

Ecco il sig Beppe conferma la versione dell’ammiraglio Antonietto Soloacqua, chiediamo anche al Signor Luigi (secondo Umarel), il testimone falso, il suo ruolo quel giorno:” io ho visto l’uomo del cucù portare un trapano in barca”. Ecco, entra la teoria del complotto, del sabotaggio, della speculazione.

La turbo nave nel mezzo della regata inizia ad imbarcare prima acqua poi profughi ed infine ingiurie da parte dei giudici e da tutto il comitato. Parte l’allarme radio e due moto d’acqua arrivano nella zona. La prima un Marinello timonato da un Cipollotto, la seconda da un barman di NewYork sulla prima entrano i giudici mentre l’ammiraglio Tonio Acqualta si rifiuta di salire e decide di affondare con la propria nave e tutti i topi rimasti.

Dopo un segnale scaramantico, l’ammiraglio Torna l’Acqua decide di fare          “tana libera a tutti” e immolarsi nelle gelide acque del fiordo Tavernolese.

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Con un blitz il capo giuria con capello raso lancia un orologio a cucu sulla testa dell’Ammiraglio Acquarella che rinsavisce e riesce eroicamente a riportare la mototurbo nave al cantiere scortata dal Barman.

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Qui un’immagine di fierezza dell’ammiraglio Senz’Acqua.

Dopo tre giorni di insulti rientrano alla base tra i festeggiamenti dei concittadini Montecolesi. 

la trasmissione e’ finita e ancora rimane il mistero della turbo nave nucleare CVF e dell’orologio a cucu’

 

 

 

 

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