Invernale Gaudentis

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L’ Inverno Gaudentis dei Dinghy

I Dinghy se ne vanno, l’estate arriverà, a ottobre torneranno, chissà chi ci sarà!                      Sul porfido di legnami non ce ne sono più è stato molto bello tirarli sù e giù!                               E tempo che di dinghiste ne arrivino anche qua, quest’anno solo una, ma la Flo ci penserà! la grappa al miele è andata ed anche l’Armagnac GodeteVela ora poi se ne riparlerà! … Buonasera dalla redazione de La Nuova Bitta che sulle note di “ I dinghy se ne vanno“, di Johnson & Johnson Righeira, nel suo concerto in Montecolo Bay, saluta i Dinghy sopravvissuti all’ANS “autunno /inverno pret a porter”.

Grande serata organizzata dal miglior local restaurant della baia di Montecolo, sotto il Tendone del “Palamustache de la Pilotinha”  una tenso struttura di ultima concezione. Tanti ospiti, arrivati da tutto il mondo ed oltre. Tenuti nascosti nel capannone dal 11 febbraio, data della prima giornata del campionato, fino all’uscita dell’ultimo dinghista (in questo caso l’unica rappresentante del gentil sesso con problemi di stipaggio targhe e premi. NDR). In un paio di minuti è stato allestito il palco e la zona ristorazione e l’immancabile champagne bar.

Sul palco durante la serata di beneficenza per il Circolo Velico più prestigioso della Repubblica: l’ANS ( la quale deve sostenere delle spese non indifferenti per la sostituzione del motore turbo nucleare marino della Pilotinha danneggiato da incauti meccanici di altri tempi), sfilano oltre a Johnson & Johnson & Johnson anche l’inventore del cucù montecolese, (noto fotomodello), poi un tipo con lo scotch penzolante, un surfista di altri tempi, un fabbricatore di foil rossi, un alcolizzato francese, qualche elemento di una probabile giuria e l’immancabile vittima dei paparazzi Montecolesi colui che appare in tutte le riveste veliche, al pari di un Alex Thomson, l’uomo delle mille premiazioni, il fotogenico di sempre …..ma chevelodicoafare, lo sanno pure le mogli dei bolognini.

Sfilano poi segretarie arruffate, candidati probabili, improbabili presidenti, tribune politiche, noti guru, geometri e gatta dai baffi rampanti ed arrivisti, neo babbi e nababbi. La giornata era iniziata con una fantastica regata sulle amiche acque Sebine dove Ginghy di legno e non si sfidavano in singolar tenzone a colpi di randa, di timone e a volte, di mano. Dure le prove che hanno massacrato gli skipper, qualcuno con smorfie doloranti alla schiena, ginocchia sblese, e capelli arruffati, qualcuno non si saluterà più ma è tutto folklore che come melassa avvolge da sempre il carozzone della vela.

Dopo un lauto rinfresco organizzato dallo chef più famoso del ristorante più famoso della baia più famosa di Montecolo, a base di zuppa di ostriche annaffiata da champagne dei colli Montecolesi, il gruppo attende trepidante la classifica che, a tempo di record, dopo sole 35 ore di calcoli e di prove stampa, punteggi compensati e ufficiali scompensati, il comitato (meno uno) stila una classifica provvisoria e per nulla reale ma fantasiosa allo stesso tempo e ben accolta dall’infreddolita flotta restante. Tante belle parole, tanti trofei ed altrettante birre. La classifica finale vede al terzo posto Mangione Fabio con un totale di 7 lucci e 44 scardole, al secondo posto Ezio Braga con 6 lucci un siluro e 57 scardole mentre primo un windsurfista d’altri tempi Pallavidini con 8 lucci 129 scardole e 23 moscardini fuori misura, oltre alla targa in oro massiccio pagata dai cittadini Montecolesi, vince un soggiorno per 15 giorni a Limito Pioltello con una colazione inclusa. Verrà premiato anche il quinto in classifica generale con  3 lucci due paia di occhiali da sole ed un mezzo marinaio quasi nuovo, con il trofeo GodeteVela, pezzo unico di valor cospicuo. Premio di consolazione al meno giovane del carrozzone: Ermellin che vince una bottiglia di Giacobazzi riserva del 1941. Grande bagarre tra il sesso debole per accaparrarsi il trofeo di prima classificata.

L’impeccabile, ripeto, impeccabile classifica è stata poi messa in rete a tempo di record. Alla fine un successone e tutti tornano alle proprie case Dinghisti e non.

“Non ne potevamo più” è stato il triste commento di uno dei trecento posaboe ingaggiati per l’evento, tra loro spicca un noto modello di divise olimpiche. Anche Ernesto de la Serna, barista di uno dei migliori e acclamati locali della baia, si prende il meritato anno sabbatico, posticipando l’ormai imminente apertura stagionale a venerdi 29 settembre alle ore 21:00 di un imprecisato anno futuro per potersi riposare e riprendersi da questa maratona,

Per la cronaca tutto bene alla fine dei conti (dell’oste).

Oltre al premio allo scenografo Montecolese che ha creato con finti basso rilievi doppi fondi, pseudo valli e veri tramonti un scenario poetico-bucolico e strappa lacrime non indifferente, facendo apparire il Sebino come il maggiore dei laghi Minori.

Altro concittadino premiato, dall’organizzazione con il famosissimo ed ambitissimo trofeo Barista Senza Pretese è stato proprio Ernesto de la Serna detto Chic. Poi un premio per le coreografie Montecolesi che hanno saputo con poche studiate mosse rendere fluida e armoniosa anche la più ardita salita Sanpietrina, al Mostruomo Scazzi.

Indiscutibile il premio alla solidarietà ed accoglienza ai, seppur pochi, rappresentanti della Repubblica Indipendente di Montecolo, che sempre dimostrano simpatia e convivialità a grandi dosi. Vince alla fine la chermesse come miglior regista : il Cav. Geom. Ing. Col. Gran Gen. Visir. Rag. neo laureato Mario Dulia che ha saputo inventare, seguire e portare a termine questa “4 mesi 4” del Dinghy sul Sebino a lui verrà dedicata la piazza principale antistante il locale GodeteVela appena l’Hurly Burly decide di andarsene.

Ovazioni et orazioni a tutti partecipanti.

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