Archivi giornalieri: 17 Giugno 2020

I GIALLI DELLA STORIA

di Giovannino Minolli

Plot della trasmissione andata in onda per tutto il 2019 e parte del 2020

Parliamo oggi della vita-leggenda di Piero Pensiero, della nascita della vita umana sul nostro pianeta e del mito della rosa camuna astrale. e della vita del chiwawa
Con noi in studio un pro nipote del mitologico Piero, Pensiero, il discendente del primo pioniere interstellare.che dall’ipotetica galassia X14 (la cui stella maggiore (Kojak) ne è il sole) atterrò sul pianeta Terra con la sua astronave a forma di forma di rosa camuna per visitare ed in seguito colonizzare il pianeta Terra.
Stiamo parlando con colui che stà lottando per riaffermare la teoria della nascita della vita sulla Terra, dell’invenzione di alcune specie animali, tra le quali: il liquirone, il sarchiapone il basilisco nano e la ruspa e tratteremo anche qualche nozione di terrapiattismo di Piero Pensiero. ci avalleremo perciò della testimonianza di Stephan Pensiero.pro pro nipote di Piero oggi portavoce e paroliere senza macchia delle teorie sulla  sparizione dei copertoni che da settimane imperversa nella Repubblica Indipendente di Montecolo.
Stephan Pensiero, nell’enciclopedia da lui stesso scritta “Nascita provata dell’uomo sulla terra”, (un’opera di 125 volumi dalle Galassie a Capo di Ponte). illustra chiaramente l’arrivo del paziente uno generatore di Piero Pensiero e di tutta la nostra stirpe sulla terra dopo un viaggio interstellare durato miliori e miliardi di anni fotonici con un’astronave a forma di fiore o più precisamente di rosa, la poi famosa rosa camuna. 
La leggenda inizia con una domanda: Quando è arrivato l’homo sapiens sul nostro pianeta?
Un’astroname a forma di fiore o stella o pareallelescopico irregolare. Com’era questa velivolo? Sempre nei libri di pietra di Capo di Ponte  si trovano incisioni raffiguranti l’aereoporto primordiale di Artogne e un’mmagine che sembra raffigurare non un normale aeroplano tipico dell’epoca ma bensì un astronave.


Ma leggiamo una testimonianza scritta con penne al silicio sulle pietre levigate di Capo di Ponte. E’ il probabile discorso tra due amici prima della battuta di caccia:
OZLI: “ehi Grunt  cos’ela chesta?, someala mia a un’astronave?”
e nella lastra di pietra a seguire, sembra ci sia la risposta alla domanda di questo ipotetico Grunt:
GRUNT “lasa stà Ozli, nom a caccia di pterodattili”. 
OZLI” per me l’è prope un’astronave”.
Ecco un graffito raffigurante Ozli e Grunt subito prima della battuta di caccia.

Da qui le mille speculazioni e inghippi per nascondere la verità sulla venuta del primo uomo sulla terra. Stiamo parlando di 3 milioni di miliardi di anni-saturi fa, come possiamo trovare  per inciso nella terza “Enciclopedia Stellare attuale” scritta sempre da Stephan Pensiero durante gli anni di appartenenza attiva alla Lega stellare del Nord. 
E’ un’opera di 425 volumi rilegati in pelle di drago nero a 6 zampe, simbolo da sempre dei primi popoli del petroloico libico.
Ma approfondiamo ora proprio questo mitologico drago a 6 zampe. la leggenda parla chiaro: un animale veloce, velocissimo grazie alle 2 gambe extra che danno scatto e agilità alla belva nera. dai graffiti di Capo di Ponte troviamo raffigurato l’animale con la testa volta all’indietro, andando troppo veloce si volta per vedere il suo futuro e dalla bocca esce una lingua o forse addirittura una fiamma, proprio come un drago veloce o forse si gira soltanto a vedere la situazione e mostra la lingua ai posteri.

Questa preziosa testimonianza del pre pre Sguratico verrà poi presa dall’ENI e fatta simbolo con i dovuti ritocchi.



L’immagine e le royalty saranno poi vendute ad un popolo troglodita di beduini liberi dell’alto Sahara. Ancora oggi si cercano prove sull’esistenza di questo essere e, da testimonianza del vecchio testamento, a riguardo di un’improbabile arca che rubò coppie di animali del pianeta terra per portarle sulla galassia X14  ed iniziare lo studio degli esseri viventi terresti per poi spedire la prime coppie colonizzatrici e fattrici di tutte le specie esistenti ed estinte della nostra Terra.
Chiaamente stiamo parlando di 3 milioni di miliardi di anni fa.
Nella seconda “Enciclopedia degli animali impossibili”, sempre di Stephan Pensiero, nel volume 763 da pagina 12.560, Stephan parla dei 5 animali base che vennero trovati sulla terra e da loro incroci magici per creare tutti gli esseri viventi.
Vacca forestica, Porco alato, Gallina agreste, Cavallo dondolante e il Gatto delle nevi sono gli animali trovati all’arrivo degli “alieni” sul nostro pianeta poi c’è l’enigma del drago Esazampa. 
C’è da dire che nel seguente volume 764, non si parla più del drago veloce, sparito forse estinto subito così come lo Sbirulin dalle zanne possenti scomparso sulla Terra anche se si narra che la Civiltà Uno  uccise tutti Sbirulin per la netta inutilità e sbragamento della razza con prime testimonianze di bullismo tigrotto. Ancora oggi, leoni, foche e chiwawua genericamente ritenuti animali inutili, girano per la terra preoccupati e guardinghi. 
A detta di Pensiero furono i nuovi coloni ad inventare gli animali che ora pestano il suolo terrestre. Esempi di sicura invenzione li troviamo tra alcune specie di amebe circoncise e in razze canine quali il carlino e l’alano. Ma da dove escono queste ipotesi? Che prove esistono sull’arrivo extraterrestre? Questa civiltà ha veramente creato l’homo sapiens? Da dove viene il mio criceto muschiato? E’ arrivato prima l’uovo o la gallina? 
Questi ed altri 750.000 domande aspettano una risposta che troverete nella prossima Enciclopedia dei Perché in fase di scrittura da parte di Stephan Pensiero. Opera galattica di 300 volumi rilegati in pelle di Destigro adulto, mitologico animale nato da un incrocio tra un sogno di Marduk e dal primogenito del Terrapiattista zero.
Qui si potrebbe parlare per milioni di anni di questa avvincente storia, ci limitiamo a dare delle basi di pensiero , a dare un input ai nostri spettatori che manderanno le loro impressioni e potranno chiedere o avere delucidazioni al nostro Stephan Pensiero (No perditempo).
Giovannino e Demerito


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Bufera virale nell’aria.

Montecolo giugno 2036

RAFFICAAAAAA!!!

La pandemia, che ha ed ancora stà martellando la baia silente di Montecolo, infiamma gli animi e disturba l’andazzo della comunità lacustre. Non per soli velisti, anzi ,direi più proiettata ai velisti di terra questo virus non dà scampo nei circoli del Lago di Montecolo.
Un’inizio in sordina quando una mattina un vento felicelofice, invisibile, insistente e lento come la burocrazia ma, con intenzioni ben più complesse e mascherate da paraculismo asintomatico, iniziò a soffiare nel Viale dei Pini immortali spargendo il virus che si aggrappò sicuro al pavé della Piazza dello scivolo dei Cigni cagoni. 
Non è una novità sul nostro territorio, già in certe giornate calde di anni passati, si proponeva a scadenza sotto forma di piccoli avvisi, con micro scleropatie , preoccupando la guardia medica ed allarmando i cittadini che ricorrevano a mascherine e a Etotappi mono uso preventivi.
Ora in quest’inizio di giugno 2036, con questa temperatura non mite, una nuova ondata virale si presenta alle porte della Repubblica. Entra spavalda senza autocertificazioni (obbligatorie per poter circolare sul territorio) e non essendo classificata come debellata o accettata dal Ministero della Salute, viene presa sottogamba dalle autorità e dai cittadini che ne minimizzano gli effetti nefasti. Ora, dicono le autorità competenti, è il momento di agire, di proteggersi, dobbiamo guardarlo di traverso questo virus e preso con le debite pinzettone, altrimenti, si rischiano i numeri pandemici del Covid del 2019. 
Chiudiamo le frontiere al nemico chiudendo, senza dubbio, anche le porte ai nostri simpatizzanti ed alle attività commerciali della repubblica.
Questo virus mutevole ed arrivista che si fa sentire, Forte e Chiari, non ha più le vesti del famoso covid19 ma ha mantenuto le peculiari caratteristiche. Siamo in attesa delle prossime giornate calde dove l’afa ed il sudore tracciano solchi profondi sulle guance, rivoli sott’ascella e segni indelebili sulla psiche. 
La Repubblica di Montecolo passò quasi illesa la pandemia cinese ma deve organizzarsi ed evitare o contenere il cataclisma che come un virus formalista si espanderà toccando punti di sopportazione nefasti. 
Chi ne farà le spese saranno soprattutto le persone dai 15 ai 65 anni senza esclusione nemmeno per i famigliari ed i conviventi.
I nuclei famigliari numerosi, saranno più a rischio specialmente se presenti sul campo quotidianamente e con occupazioni a stretto contatto interpersonale duraturo. A rischio per questioni cromosomiche, gli implumi ed i parzialmente calvi senza nulla togliere agli stempiati e tipi floreali con basette.
Pochi gli accorgimenti per tener lontana questa bufera: tenersi a distanza di sicurezza di 15 mt e voltarsi dall’altra parte evitando di incrociare gli sguardi e proteggendo le orecchie, punto delicato dell’infezione. Questi saranno i rimedi da usare, poi, il fare finta di non vedere, come pure il non cercare risposte è un’altro accorgimento suggerito dagli esperti meteorologi e virologi che, studiano il problema nel nuovo reparto di Sclerologia virale applicata nella nuova ala dell’ospedale Fatebenechèmmeglio di Montecolo Alta. Comunque sia, questo virus è attratto dalle persone stressate da persone che stressano, il virus si stressa e si riproduce nello stressato, perciò: NON STRESSATE è la forma migliore per non farsi contagiare

il pronipote di Demerito Ausilio


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7° TROFEO GODETEVELA


e della
Federazione Montecolese Vela

TROFEO GODETEVELA

Uno strato di smalto ed uno di marmellata per l’appuntamento più importante della Republica Indipendente di Montecolo.

Il prestigioso trofeo GodeteVela si è riproposto domenica per la gioia dei concittadini Montecolesi dopo il forzato rinvio di domenica 17 per avverse condizioni atmosferiche. Giornata tutta dedicata ai velisti del Circolo più aperto del mondo ed anche per i tabloid che con tutti i paparazzi cercavano notizie e gossip per questa giornata all’insegna della mondanità.

Senza intoppi e soprattutto con più barche della scorsa edizione, il raduno, sponsorizzato dal ristorante più positivo della baia, quest’anno grazie ad un aumento dei fondi per la Propaganda e Comunicazione (fondi tagliati alla Sanità, seguendo il successo dell’operazione nella vicina Lombardia) è riuscito ad attirare molti atleti e farsi conoscere nei posti più reconditi, dalle Maldive a Capo di Ponte.

Dicevamo dei molti iscritti: ben 8 barche ed altrettanti skipper, si sono accalcati al plexiglass della segretaria Rozza Calvagatti per effettuare l’iscrizione e prendere la temperatura corporea quotidiana.

Iscritti illustri e di indubbia fama:

Il Professor Marinello Checcifò sulla sua Varnellina

La famiglia Gervasoni su Cappuccina

Il cocker dei Michelettis con Gio ed una zavorra,

Bags Figliodelprete con la barca Pentecostale Pentirommi 2

Il biologo Pinto con Deutsche Grammophon

Comanda Cugini con la barca astronave di Stephan Pensiero.

Un cappellone del Lago Minore che charterizza Camparina 

Il conte di Compagniabella con la prima barca che ha trovato nel capannone.

Percorso: un tipico bastone autovibrante da Punta Ribola alle acque antistanti il Circolo più burocratico della Repubblica. Due i giri, un regalo.

Parte come un razzo il Conte di Compagniabella, che come un siluro, in un bordo, raggiunge la boa del Circolo, gli altri usano una tattica distrattiva e virano e strambano ovunque ci sia la possibilità e lo spazio necessario. Passaggio al primo giro di bastone primo BalleVarie, segue a due ore il Cocker poi il Biologo tedesco ed a 75 lunghezze il solito Figliodelprete. Il Cappellone del Lago Minore va a bere un caffè a Sensole mentre Comanda Cugini si addormenta sull scafo non avendo una sveglia adeguata. Checcifò a metà gruppo e Gerva per funghi con la figliolanza.

Raffiche sporadiche ed un simpatico Levarino sul pontale occidentale fanno arrivare i laser filanti sulla linea di arrivo.
Passa indiscusso il Conte di Compagniabella con a ruota il Figliodelprete su Pentacolìstale  Pentirommi. A dovuta distanza il discografo biologo di Deutche Grammophon che si aggiudica il terzo posto con velleità di protesta rischiando la squalifica. 
Quarto passa il Cocker con Gio tattico ed un’altro alla zavorra, quinto Comanda Cugini che perde un po’ di tempo per riparare l’ abatjour sul comodino gonfiabile del Laser Rosa Camuna extraterrestre di Pensiero, poi il Professor Checcifò. La famiglia Gervasoni si becca un DNF ed il Cappellone Minore lo stanno ancora cercando.

Barca giuria nutrita: il Grand giudice nonchè Ministro della propaganda Demerito Ausilio, il tenente Kojak di galassia X14, un bricklayer di spessore, tre straffi con telefonino e velo reverenziale.
Ritorno in baia per le premiazioni e la tradizionale cena di gala.
Dopo la consegna del Trofeo nelle mani di Ballevarie di Compagniabella e il pestaggio autorizzato al discografo, tutti si salutano e si danno appuntamento alla prossima occasione mondana: la consegna dei TELECANI 2020 nuovo premio per la miglior audience tra i cittadini Montecolesi. Bagarre per il primo posto già dalla prima settimana.

Alla prossima Sam Pellegrino

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