Archivio mensile:Novembre 2021

La Patafisica Montecolese

Buongiorno da Sam Pellegrino. Questo numero doveva essere un’edizione sull’invasione dell’Albania ma, visto l’interesse, il palinsesto è stato aggiornato ed oggi avremo il terzo grande appuntamento con il “Corso propedeutico alla patafisica”.
Parliamo oggi di scrittori, artisti di teatro e pittori Montecolesi che hanno, con le loro arti diverse, saputo scherzare evidenziando la onnipresente difficoltà di comunicazione, la sempre più forte assenza di ironia, la mancanza di autocritica e la “vuotezza” o “vuotità” del sorriso. Alcuni hanno giocato con lingue immaginarie o meglio, inventate, parlando senza niente dire o gesticolando per far capire quello che si potrebbe dire semplicemente a parole. 

Tra i grandi presenti entro i confini della Repubblica Indipendente di Montecolo, troviamo il genitore di Eccedi Insforzi: il professor Magico Sazinco (mentore dello stesso Demerito Ausilio) giornalista e professore dei giornalisti, saggista tra i saggi (tra i quali un saggio su Albert Camus e tutto l’esoterismo che ci può stare), forbito conoscitore di musiche d’altri tempi e amante della “cucina Patafisica”. Troviamo, da tempo ormai in piena pensione, “il gallo” Finalix, (già tacchino in altri tempi) che pubblicò divertenti libretti ironici sul mondo della vela e su quello dello sci. Ci aspettiamo il terzo (più cattivo) sul ciclismo.

Ma addentriamoci ancora di più sull’argomento della difficoltà di comunicazione e spesso di comprensione nella Repubblica di Montecolo, per darvi ulteriori ed esaurienti esempi, dovremmo chiamare il Conte di Ballevarie di Compagniabela che sempre, a suo dire, ha avuto a che fare con questo problema e con il prototipo di personaggi. Citiamo i tre libri del Conte di Compagniabela: “Chesti che i capes encaso” Vol 1, “Ma set re a conta so chi poo” Vol 2, 3, 4, “Ma D$# P#§&# me capese mia come fai lurche a na’mbarca” presente oltretutto in tutte le sue opere. Abbiamo poi inventori di lingue moderne o, il riproporre lingue arcaiche o auliche ormai scordate o addirittura abbandonate. Qui si trovano: il Ministro Dario Abbece, inventore del nuovo uso grammatical-popolare, poi un ex barista del ristorante del Circolo, promulgatore del Grammelot mondiale, un barista alba-liano: poliglotta dalla nascita, un uomo libero: Ilsolito Blu grande narratore Montecolese ed altri ancora.

Quello di cui stiamo parlando, è stato largamente discusso dall’Ausilio nella sua prima “Enciclopedia sulla Storia di una Repubblica” edito dalla GAM dove questa “ lack of communication” o meglio “communication difficulties” imbratta tutte le pagine di questo suo primo tomo.

Tra gli italiani ispiratori dell’Ausilio ci sono di sicuro: Dario Fo, Ugo Tognazzi, Dario Abbece, Celentano, Fosco Maraini. 

Qui di seguito “Gnacche alla formica“ dalla Gnosi delle Fanfole di Maraini sublimemente interpretata da Stefano Bogliani e Altomare. Da ascoltare con certezza.

A Magico Sazinco

Questo filmato per aprire una parentesi, Demerito Ausilio, in umile e devota sottomissione, regala alla Repubblica indipendente di Montecoloed ed a tutti i suoi concittadini:
La Sorta”,  piccola poesia metasemantica spuntata dal ben più immenso e primo di tutti: ”Il Lonfo” di Maraini

La sorta” di D. Ausilio
Si apprompa, chetto chetto, 
s’apprompa birotante e logotecco, 
s’apprompa con squadri al sobaco. 
Si, la Sorta, che s’arride e s’infratta il mustecchio,
lui, andenando con man sarrazza,
con sfalango punteggia gl’ignari deripetto.
e il mustecchio s’appunge e saccazza.

Mai si solecchia agli astrui imposti, 
ma, stridula, s’impenna e sgrabonza i posti
mai li scolpa dell’ingrato travazzo
Poi s’investa e d’infratto sguaisce se non cisposti
S’ingangia nella stagione calunzia,
o meglio ingangia quequeri con supponenzia. 
Nel cupone invece sburlina e rinzetta col solenchio
alla fine rinzappa di specchienzia.

Se l’accanti ti sgometta e nell’angolo t’infistase l’allampi, stallacca il suo mustecchio e,
chetto chetto, dal cancel fruisce ed è fista.

Era questo un piccolo poema dedicato a Maraini ed Il Lonfo.

Andando indietro nel tempo, siamo nel 2015,  troviamo la prima opera meta-semantica dell’Ausilio. Parliamo senza dubbio delle: “Seprisoni del Pento” dalla quale estraiamo uno stralcio:

“LE SEPRISIONI DEL PENTO” di Demerito Ausilio

Buonasera dal Colonnello D. Turno.
Per il fine settimana, sul noro d’Italia, una leggera spuria con cirpizi vari nel meriggio acostano, daranno sole a scrolzi con forti chiastrani sul largo del selonto ponente.
Temperature spatenarie un po’ ovunque.
Menti ponti e molto ponti da esse a nordesse.
Sui laghi si vedrà una leggera pontana con perizi parziali di breve e lentità. Sole a chiastrani con forti scroli sul diametro palero.
Possibilità di raggiamento stronico sul versante lagosto. 
La temperatura muterà in nottata da spatinaria ad assiale.
Mari: monti e poco monti sull’Arenatico, lempi sempre forti da
Sud-Eli. Matrontana di mattina, ma soffierà poi un Ponderale per il pomeriggio.
Il Guglielmo avrà il cappello e sarà né brutto, né bello. Purtroppo, Potenti Precipitazioni Permuteranno il Pomeriggio Padano Peraltro Pigro in un Primo Promettente Passo Per la Primavera Pluviale con allitterazioni varie sulla P. 
Grazie a tutti e buon fine settimana.

Abbiamo fatto un giro tra gli ambienti Patafisici Montecolesi,
una vetrina abbastanza completa sulla comunicazione e sulla mancanza della stessa. Chi ha orecchie per intendere, sogghigni,
per gli altri, come disse Celati: sabbiando il tempo, sfregola di mano.
Un saluto da Sam Pellegrino.

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Corso propedeutico alla Patafisica

Buonasera sagitabbondi, eccoci al secondo appuntamento con il bislacco ma, parimenti, pleonastico mondo della patafisica.
Nel primo appuntamento presentammo a voi, fanciullezza spensierata, un esempio di racconto panvocalico, ovverosia: parole con la contemporanea presenza di tutte le lettere vocaliche ( senza ripetizioni ) dell’idioma Italiano ad opera di Demerito Ausilio.
Esempi ben più maestosi e divini (non me ne voglia l’immortal del cielo abitatore) li troveremo via via nelle opere dei personaggi più ridondanti dell’emisfero Patafico italiano, francese ma anche no.
Noi ora, miseri, ci limitiamo a flatulenzare brevi esempi da perditempo o non sense significativi per far di voi gioire il petto e il crine. Oggi il secondo esempio di scrittura Patafisica del Professor Demerito Ausilio di Montecolo: “Ma a cosa serve la “A?” (2020 D.C.)

CONSIGLI DI PREVENZIONE COVID

Tenendo presente l’ultimo gruppo di leggi post-Covid per decisione del potere del governo vigente, 


SI INDICE
che non è più doveroso l’uso del finto volto di protezione, comunemente d’uopo in interventi chirurgici, purchè il percorso  inter-esseri viventi si fissi oltre il metro. 
Ricordo comunque che è vigente quello dell’uso nei posti pubblici e il
consiglio è di non uscire sprovvisti di codesto oggetto e riporre lo stesso complemento in uso negli interventi chirurgici, nel luogo dove di solito è posto il velo di cotone in utilizzo per pulirsi proboscide o pretubero del viso dell’uomo o del di sesso opposto.
Consiglio d’obbligo è l’uso del prodotto per disinfezioni degli estremi
prensili posti subito dopo il polso.

Come organo di controllo vigente, ricordo di evitare il connettersi con elementi restii nell’inoculo di sieri contro-virus nel liquido rosso ricco di globuli di due colori in circolo nelle vene.

Per questo motivo, viene reso un visto verde che esibito in ingresso di pub, bistrot o caffè rende libero l’ingresso.

Cortesemente Demerito Sussidio

Il Demerito Ausilio ( rettore della cattedra di Relazionamento studentesco dell’Università di Bidelleria a Montecolo Alta ) già detentore del record di leccaggio di spiralecca, è da pochissimo tempo raccoglitore di materiale Patafisico di grandi esponenti di questa “scienza delle soluzioni immaginarie” tra i quali Eco ( promulgatore di un’idea di eccezionale valore cacopedico quale: «Progetto per una facoltà di irrilevanza comparata con cattedre di oceanografia Tibetana, Enologia Islamica e Storia delle tradizioni innovative», Folengo nel cui famoso passaggio: ” Phantasia mihi plus quam phantastica venithistoriam Baldi grassis cantare Camoenis. Altisonam cuius phamam, nomenque gaiardumterra tremat, baratrumque metu sibi cagat adossum.”, il Professor Marinello Checcifò ed altri, e lui stesso scrivendo testi e saggi, attingendo ed ispirandosi ai personaggi che vivono e prosperano nelle terre patrie che lo hanno visto nascere: La Repubblica Indipendente di Montecolo.

Per oggi é tutto da Sam Pellegrino, seguiteci sul podcast di RIM (Radio Internaional Montecolo).

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Patafisica è pure questa.

EDIZIONE SPECIALE PATAFISICA

FLESSUOSITÁ EVOLUTIVA ovvero: NON SOLO AIUOLE

Gaudenzio, un verduraio apicultore vesuviano, era un grande ubriacone. Fu denunciato da un simulatore di zoppicature, certo Sig. Gualtiero che era un lucidatore metallurgico peruviano.
I due, erano preoccupati per l’accudimento di un superattico nell’alberguccio di Eustachio, un repubblicano squinternato e di Aurelio, un tenutario di truciolare di sequoia subtropicale per lastre antirumore. Il quartettino, era ricusatore nel continuare a comunicare ad una fruttivendola bielorussa l’assunzione di una botteguccia funzionale e funzionante.

Demerito Ausilio

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Buona anche l’ultima

(Dal racconto “Il Gruffalò” di J. Donaldson e A. Scheffler)
Un giorno un Peperlizio allegro e gioioso andò a regatare su un lago ondoso.
Jack Sparrow lo vide: “Chi è quello balenottero!” pensò avvicinandosi ad un Cybernicottero.
_Ciao Sparrow, lo sai, l’onda qui è insidiosa…
dai, avvicinati che ti mostro una cosa!
_Sei molto gentile, ma dico di no: mi incontro all’arrivo con il Grufolò.

Peperlizia gli chiese: _ E chi sarà mai!
_ E’ sempre il primo, perciò non l’hai visto mai!
_Ha zanne tremende, artigli affilati e denti da mostro di bava bagnati.
_ E dove lo incontro?
_ Accanto alla boa all’arrivo attaccata…
lo riconosci dalla gialla rigata.

_ Gialla rigata? Che parolone….
Spostati o ti buco con il mio tangone
!

Buona sera da Sam Pellegrino per l’ultimo appuntamento agonistico del Circolo Velico più bello di quelli del Lago Minore.
Meteo amico per una vera regata in stile Vendée Globe.
Finalmente: onda, vento e pioggia per gli Ufo22 alla loro seconda invernale. Presenti, senza saperlo, anche qualche classe libera e tre spavaldi Dinghysti, forse gli unici della grande flotta dei professionisti ad essere esonerati dalle mogli per il giro domenicale all’IKEA ed arrivati al Circolo Montecolese per una pasta al fumoso ristorante Jo për shumë kohë.

L’Invernale degli Ufetti inizia con 9 iscritti, 6 barche presenti e solo 3 al via. La parte del leone o meglio del Grufolò la fa l’imbarcazione del Lago Maggiore con 3 primi su 3. Presente Jack Sparrow (con due secondi ed un terzo) del nostro Presidentissimo Vitalix II° ed a rappresentare il Circolo minore del Lago Migliore arriva, a gomiti alti e gamba tesa: Peperlizia . É proprio l’agrume giallo che ti vizia che, forse per immortalare il momento storico, forse per tentare di spadroneggiare sul nostro Lago Migliore o forse per gli occhiali lasciati nella cerata, decide di firmare tutti gli Ufetto lasciando un indelebile segno di amicizia “profonda” e di gelcoat giallo sulle fiancate intonse degli avversari. Piccoli guai anche il Cosmico. La polena di JackSparrow non risponde ai comandi e costringe Jack Strawtail, il tattico, a ripararla nel mezzo di una prova.
Jack Strawtail, conosciuto da tutti come: ” Lo scandaglio umano”, lo ripara al volo permettendo allo skipper Lucio Dalla di continuare la regata. Terzo uomo di Jack Sparrow, Phil Polivalente, già presente su diverse barche, prodiere in diverse occasioni, di Sguranka.

Vediamo invece la regata Classe Libera. Libera da numeri, libera da iscrizioni, libera la mente. Non sappiamo ancora in quanti dovevano partire e purtroppo non abbiamo nemmeno una classifica totale e reale ma senz’altro Libera. Questi dubbi ci sono anche tra due degli Ufficiali di regata che tentano di registrare gli arrivi (il terzo Ufficiale era impegnato in un corso di “ara il lago e scopa il mare”) optando per segnare tutte le imbarcazioni che tagliano la linea di arrivo. Nella classifica provvisoria ritroviamo Velablue, la Motonave Bergamo, il naet di Marzio, un Cybernicottero in fuga, 2 volte il Marinello di Checcifò ed un pedalò. Rebelot porta a termine tutte e tre le prove stabilendo il record personale arrivando però solo dopo una scatola vuota di polistirolo. La Polisportiva Tel Aviv, altro gioiello del Circolo Montecolese, termina la prima prova in terza posizione ma è costretta al ritiro per un’indigestione da cocktail di Imodium ed Enterogelmina. A tutto l’equipaggio viene richiesto l’esame anti-doping. La barca “Tatanka” è invece sotto passaggi ripetuti di idropulitrice.
Da segnalare l’ottimo lavoro del posaboe Checcifò che piazza le P.R.F.B. (pseudo radio-controlled floating buoy) Cybernicottere in solitario, dopo l’abbandono di Eccedi Insforzi per motivi simili alla Polisportiva Tel Aviv.

L’ultima regata finisce qui, a breve il Circolo chiuderà i battenti per l’inverno. Ci saranno grandi novità in riapertura primaverile. Certezze già ce ne sono: la cena dei cittadini Montecolese quest’anno si farà in DAD, muletto nuovo non fa primavera, l’Albania torna un paese libero, il Circolo sarà ancora Optimist Free, ed arriveranno anche i nuovi passaporti della Repubblica di Montecolo.

Per gli appuntamenti velici ci vediamo a febbraio al Circolo Maggiore del Lago Migliore.

Un saluto da Sam Pellegrino che vi ricorda che:

LA VITA É TROPPO BREVE
PER REGATARE CON UN OPTIMIST

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Prematurata la supercazzola o scherziamo?

(Nel primo libro di Demerito Ausilio il leitmotiv era la difficoltà di comprensione, la difficoltà di comunicazione ed il capire “diversamente” la stessa lingua. Eccoci alla vigilia dell’uscita degli aggiornamenti 2020 e 2021 della Storia di una Repubblica al parlare senza capirsi invece del capirsi senza parlare. n.d.r.)

E ci ritroviamo alla fine del primo degli ultimi due appuntamenti dell’anno in corso con meno di due mesi alla fine dei calcoli nel ritorno ufficiale dell’ora solare.

Siamo al Circolo Velico di Montecolo in compagnia dei professionisti del Dinghy, con la compagnia degli Ufetto 22, e con altre classi più o meno conosciute tra le quali i J24, un 27 UD, un Asso99 e un rarissimo Velablue.

3 regate per 4 campi di regata con 1 pilotina e uno stormo di Cybernicotteri a guidare quelli che saranno gli skipper dell’anno prossimo. Il comitato degli Ufficiali di regata vede Pico della Mirandola di ritorno da Berlino col Bonetti era un po’ triste, molto grande, e dall’Andrea che si è perso, si è perso e non sà tornare, da solo sulla pilotina per registrare gli arrivi.

A rifocillare i Cybernicotteri ci sono: Eccedi Insforzi ed il professor Checcifò in piena forma e con un gommone croato fresco fresco.

Fino qui abbiamo le cose certe della regata, da adesso inizia la Torre di Babele sempre più grande, sempre più alta e bella, tra di stacchiti e posta che rapisa di tapparella come se fosse Antani.

Ma veniamo alla regata… ops alle regate.
I Dinghy iniziano la prima prova sul campo di regata di un gruppo di Openskiff in allenamento terminando 3 giri completi in 15 minuti, passano poi ad un campo di regata più consono al rango di professional completando altre due prove di 40 minuti. Le vince tutte e 3: Falciola (probabile dottore ligure), secondo in generale: Spina (possibile finanzino Triestino) e terzo il leggendario Colombo (sicuramente capo di qualche sindacato pensionati del Lago di lecco). Incomprensioni sulla distanza da percorrere, sul tragitto da compiere e sul vento da sfruttare. Tra il Lecchese ed il Bresciano incomprensioni sulla linea di arrivo, forse dovute ad incongruenze dialettali mimate male.

Negli UFO22 scambi di barche o scambi di skipper non portano a risultati di rilievo. Bianchini torna alla vittoria, Sessa di seguito e Tonini solingo al terzo posto della classifica. Prima barca del Lago Migliore, a confermare il discorso precedente, è il limoncello di Peperlizia che imbarca anche Treginocchia. Mediocre nelle prime due prove, il Peperlizia segue i consigli del vate di Compagniabella partendo in boa e conducendo per tutta la prova casca poi nell’ultima ammainata ed a conferma del vate di Ballevarie arriva secondo. Tre equipaggi della Repubblica a seguire in classifica: 6° posto per il Re del dentifricio che ruba un UFO e vi imbarca il suo equipaggio, al 7° troviamo Quarenzo e Bob Rock ed al 8° posto il BUFO BUFO dei “moschettieri più una”, che migliora di regata in regata.
Qualche incomprensione sulle misure da adottare dalla regia: metri al secondo o nodi al pettine, miglia marine o chilometri acquatici?
Si adottano tutte contemporaneamente inclusi i tempi sia compensati che reali scegliendo una media fluttuante basata sulla legge dei 10 etti al kilo comunque.

Poco da dire sulla terza regata: la “mista incompresa”.
Troviamo tra le file dei partecipanti visti: l’Asso piglia tutto che fa 3 primi ed un rarissimo esemplare di Velablu entrato in perfetta sintonia con due dei 60 Cybernicotteri. Ottiene 3 secondi regatando contro “il vuoto che lo circonda, la disperazione che distrugge il mondo” queste le parole del tattico Gmork. Il resto del gruppo è una serie di DNC, DNS, DNF, DCNF, SNCF, SNFT.
Appare uno dei mitologici J24 alla terza prova (ma sicuramente si era sbagliato). Degli altri due J24, uno non fa ritorno ed ancora oggi, forse per fuggire via da te, Brianza velenosa nella giornata uggiosa continuano le ricerche sulle acque del Lago Migliore.

Si sono capiti tutti alla fine e rientrano al circolo per festeggiare la giornata di regate. Pasta per tutti (almeno quella avanzata dai Dinghysti) e birra autoctona a prezzaccio (avanzata comunque) sono i premi della giornata.

Ci risentiamo per la seconda invernale (ultimo appuntamento del 2021) dei Dinghy e degli Ufetto (e forse anche i J24).

E non c’è niente da capire!

Sam Pellegrino

Citazioni: Amici miei, Andrea, Disperato erotico stop, La favola infinita, Una giornata uggiosa, e non c’è niente da capire.

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